In occasione del derby tra Fidelis Andria e Barletta del Gruppo H di Serie D del prossimo fine settimana (calcio d’inizio alle 16.00 di domenica 19 novembre allo stadio Degli Ulivi), abbiamo avuto il piacere di intervistare Vincenzo Lanotte, centrocampista di origini barlettane e che ha indossato entrambe le casacche, oltre ad aver vissuto anche altre realtà calcistiche).
Barlettano di nascita, ma ex della partita… cosa si prova? «Ho vissuto entrambe le realtà, vivendo momenti bellissimi. Sono riuscito a provare tantissime emozioni in circostanze surreali, per me resta indimenticabile la rimonta fatta con la maglia della Fidelis Andria contro il Foggia. La mia fortuna è stata riuscire a vivere al massimo due realtà che mi hanno regalato molto».
Cos’è per lei il derby tra Fidelis Andria e Barletta? «Parliamo di una partita sempre particolare. In Serie C1 ho vissuto il derby con la maglia del Barletta. Ricordo che in un primo momento c’era poca gente, quindi, non si percepiva un grande rumore. Al mio rientro in campo il boato del pubblico fu una cosa incredibile, travolgente, con cori da brividi, ma sempre con grande correttezza».
Dieci anni dopo è ancora derby. «Si, ed è stupendo. Questo derby chiama a raccolta numerosi tifosi. Ha un grande valore sociale e ovviamente nessuno vuole perdere questa gara, ma ci tengo a sottolineare che le tifoserie, diversamente da altre, sono tra le più corrette e sportive. Non è un caso, infatti, che si possa vedere uno spettacolo sportivo in un clima agonistico, ma anche tranquillo e piacevole».
Piccolo aneddoto. «Ho affrontato il Barletta con la maglia del Casarano. In casa nostra segnai, giocando una buona partita. Purtroppo, al ritorno non fui schierato in campo e questa cosa mi rese triste, anche perché perdemmo per 0-1».
Oggi il calcio è cambiato. Lei in passato si è battuto per i valori e i diritti calcistici del Barletta. Che differenza vede e che idee si è fatto delle nuove realtà del Barletta e della Fidelis Andria? «Ormai si gioca per i soldi e troppo poco per la maglia. Ogni club affronta dei momenti difficili, ma specialmente nel mondo biancorosso si respira un’aria di freschezza. Il mister Ciro Ginestra sta facendo un buon lavoro, non lo conosco ma ha la mia stima. Per quanto riguarda la Fidelis Andria, ciò che conta è potersi mettere alle spalle questo momento difficile. La settimana non è iniziata nel migliore dei modi, ma la possibilità di poter scendere in campo è il primo passo per superare gli ostacoli, affidandosi anche alle indicazioni del nuovo tecnico».
Uno dei momenti indimenticabili della sua carriera? «Quei minuti finali contro il Foggia che hanno visto la nostra rimonta da 3-1 a 3-4, con un mio gol e assist. Giocavo con la Fidelis Andria e quel clima ostile ci ha accompagnato per tutta la partita, fino al ritorno a casa. La polizia ci ha dovuto accompagnare per un lungo tratto di strada, a causa di alcuni attacchi al nostro pullman con lanci di sassi. Sicuramente resterà una partita di grande valore per me, ma anche di grande paura».
Cosa si aspetta da questo derby? «Mi aspetto che sia una giornata di festa. Un’esibizione sportiva che coinvolga tutti e che si viva nell’atmosfera più tranquilla e corretta possibile, ma non ho dubbi che sarà così».
Foto: Vincenzo Lanotte