Disegno di legge tirocini formativi, Scalera: “La regione si impegna a rendere concreta la mia proposta di emendamento”

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Il Consigliere Regionale Antonio Paolo Scalera (La Puglia domani), durante il consiglio regionale di ieri, ha proposto un emendamento aggiuntivo in relazione al disegno di legge n.64 del 03/5/2023 in tema di tirocini extracurriculari; “misura formativa di politica attiva finalizzata a favorire l’arricchimento delle conoscenze e l’acquisizione di competenze professionali, nonché l’inserimento o il reinserimento lavorativi/tirocini comunque denominati e, in particolare, di quelli formativi e di orientamento o di inserimento e reinserimento lavorativo, compresi altresì quelli finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione in favore di persone già prese in carico dai servizi sociali e sanitari professionali.

Il Consigliere Scalera ha proposto di aggiungere -all’art.5, il comma 11- la; previsione di specifici incentivi a favore del soggetto ospitante privato, in caso di trasformazione del rapporto di tirocinio in rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, misure a sostegno per il reinserimento lavorativo, anche in favore di soggetti svantaggiati.

A seguito di una costruttiva discussione con l’Assessore proponente, Dott. Sebastiano Leo, in cui è stata evidenziata la ordinarietà normativa e l’assenza di fondi impegnati, Scalera ha deciso di ritirare l’emendamento che ha comunque ricevuto grandi apprezzamenti in consiglio, soprattutto da parte dell’Assessore e della Presidente del Consiglio Regionale, Loredana Capone per la pregevole proposta, con l’impegno da parte del Governo Regionale di mettere in campo azioni concrete al fine di reperire  fondi per dare concretezza all’importante  proposta del Consigliere Scalera.
 
«Mi auguro che il Governo Regionale possa intercettare fondi anche comunitari, al fine di dare una risposta alle necessità dei disoccupati di lungo periodo, degli over 50, delle donne, nonché di persone già prese in carico dai servizi sociali e sanitari professionali, avendo come unica priorità la tutela delle fasce più fragili della popolazione pugliese».

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