Un contest letterario per ricordare colei che per prima a Canosa di Puglia, nel nord Barese, decise di mettere su una libreria.
Una manifestazione per assecondare il talento di chi usando le parole racconta se stesso e le proprie emozioni.
Il contest letterario dedicato a Teresa Pastore ha, da quattro anni, una missione: permettere a chi ama la lettura di ascoltare brani inediti di autori che si cimentano con la costruzione di un racconto ma anche omaggiare una donna che ha trascorso la sua esistenza tra libri e scaffali.
«Teresa è stata un punto di riferimento letterario assieme alla sua libreria indipendente che per Canosa è stata uno spazio che ha dato la possibilità di acculturarsi a tutti, dai bambini agli adulti, con una particolare attenzione ai giovani», spiega Francesco Pastore ideatore del contest e fratello della libraia morta all’età di 64 anni il 19 settembre di sei anni fa.
«È stata l’anima della ‘Antica libreria del corso’ per 16 anni, da quel 25 agosto 2001, giorno in cui fu inaugurata, fino alla sua morte. Ricordo ancora quel giorno caldo di estate in cui tutti entrando esclamavano ‘che gioiellino’. E ancora oggi è così», riferisce Francesco che continua a gestire la libreria. «Le avevo promesso che non avremmo permesso la chiusura della libreria e così è stato», aggiunge. Al contest partecipano bambini, ragazzi e adulti che arrivano «anche da lontano, come Romolo da Pinerolo», evidenzia l’ideatore. «Teresa ci ha lasciato l’amore per i libri e tanti ricordi – dice – lei era capace di individuare i bisogni, le esigenze e gli stili letterari di chi andava in libreria e quel libro consigliato, con tanta dolcezza, diventava un modo per conoscere e camminare insieme».
Ora tra social e telefonini il rischio è che i libri vengano archiviati. «La Svezia ha deciso di tornare al cartaceo e alla penna perché aiutano l’apprendimento e questa scelta qualcosa significherà», prosegue Francesco contento della partecipazione dei più giovani al contest. «Sono la speranza di un futuro sano, legato ai libri che aprono la mente e consentono di crescere», conclude.