E’ una zanzara comune ma con una caratteristica: porta con se la febbre del Nilo. Quando punge la sintomatologia compare improvvisamente con stato di debolezza, febbre moderata o elevata, dolori muscolari ed articolari, anoressia, cefalea, nausea e vomito, raramente accompagnati da linfoadenopatia ed eruzioni cutanee (eritema maculo-papuloso o morbilliforme). I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Per diagnosticare l’infezione da virus del Nilo occidentale, i medici eseguono una puntura lombare o esami del sangue per ricercare gli anticorpi contro il virus. Non sono disponibili vaccini per prevenire l’infezione da virus del Nilo occidentale nell’uomo, ma è possibile ridurre il rischio di infezione adottando misure per evitare le punture di zanzara.
A Barletta sono stati diagnosticati alcuni casi ma non sono gravi. Immediatamente il Sindaco Cosimo Cannito ha disposto misure urgenti di prevenzione e contenimento della diffusione del West Nile Virus (WNV) riscontrato di recente in un pool di insetti catturati nel territorio di Barletta:
Di fatto viene ordinato alla Bar.S.A – su esplicita richiesta del Servizio Sanitario pubblico – di effettuare urgentemente continui trattamenti larvicidi, rispetto a quelli già previsti, e di rimozione dei focolai larvali in aree pubbliche operando su tutte le caditoie, i tombini, le bocche di lupo, fontane ecc. I proprietari di aree, presso le quali vi sono sistemi di raccolta delle acque meteoriche, dovranno evitare l’abbandono di contenitori di qualsiasi natura nei quali possa depositarsi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea. Ai proprietari, inoltre, viene chiesto di trattare l’acqua dei tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche presenti negli spazi di proprietà privata utilizzando prodotti larvicidi o, in alternativa, di procedere alla chiusura degli stessi. I conduttori di orti sono tenuti a privilegiare l’annaffiatura diretta con pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare dopo l’uso; a disporre contenitori ed altri materiali (es. teli di plastica) in modo tale da evitare la formazione di depositi d’acqua in caso di pioggia; a chiudere con coperchi a tenuta o con rete zanzariera fissata e ben tesa gli eventuali serbatoi d’acqua.
I proprietari di depositi e attività industriali, artigianali e commerciali dovranno adottare tutte le misure necessarie per evitare che nei materiali si formino depositi d’acqua e assicurare che i materiali stoccati all’aperto siano oggetto di trattamento di disinfestazione dei potenziali focolai larvali da effettuarsi entro cinque giorni da ogni evento piovoso.
I responsabili di cantieri, infine, sono tenuti a scongiurare i depositi d’acqua in bidoni o altri contenitori e sistemare i materiali necessari all’attività soprattutto in caso di sospensione dell’attività del cantiere.
Stiamo attenti.
Franco Marella