Papa Bergoglio scaglia la prima pietra: mi volevano morto

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Il malaugurio è lo stesso Pontefice a dirlo. Ne fa testo l’Ansa che raccoglie le dichiarazioni-punzecchiature rese da Bergoglio durante la visita a Bratislava, in visita pastorale, allorquando il Buon Samaritano ha incontrato in loco i gesuiti. La prima domanda è un semplice “come sta?”. Ma la risposta è una vera e propria provocazione di Bergoglio: “Ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il conclave. Pazienza! Grazie a Dio, sto bene…”.

Apriti cielo! I quotidiani e non solo sono impazziti. Il “malaugurio” è saltato di pagina in pagina e in tanti hanno provato a dare un significato al “picconatore”. In realtà la parabola del Buon Samaritano, dell’uomo di chiesa moderato, che il Santo Padre ha impersonato, pare si sia schiantata contro il muro di quella pletora di religiosi impegnati a mantenere regole ferree nella chiesa, insomma l’ala conservatrice vaticana.

Dopo la morte di Ratzinger, Papa Francesco ha deciso di passare al contrattacco ed è andato a toccare un santuario degli interessi malvestiti dei conservatori: la gestione della più fornita farmacia di Roma di proprietà appunto del Vaticano.

Evidentemente qualche angioletto gli ha spifferato la “disinvolta gestione” della farmacia in favore dei soliti amici e giù fino alla settima generazione. Il Papa ha saputo dell’accoppiamento diabolico tra le frattaglie conservatrici e gli interessi di pochi (ma ben conosciuti) e ha deciso di cambiare musica.

Apriti cielo! Il Papa a viso aperto contro … e quando mai si era visto!  Intanto la questione non finisce mica a ciabattate anzi, Bergoglio vuole fare a sportellate con chi crede di averlo “duro” più di lui, e per avere le idee più chiare basterà leggere il libro  “Mi volevano morto. Papa Francesco alle prese con i suoi detrattori” in libreria – Edizioni San Paolo 2023, pp. 269, euro 19,00 e scritto a quattro mani dal giornalista Gavino Pala.

“So che ci sono stati persino incontri tra prelati, preparavano il conclave. E’ opera del diavolo…” 

Papa Francesco, finché è rimasto in vita Ratzinger, ha mantenuto un profilo moderato. Ha evitato di entrare apertamente in rotta di collisione con l’ala conservatrice della chiesa e con i suoi infaticabili oppositori. Passato a miglior vita il Papa Emerito, Bergoglio ha deciso di togliersi qualche spina e di scagliare la prima pietra contro i suoi nemici.

Papa Francesco ha deciso di chiudere la farmacia del Vaticano, famosa per essere la più fornita di Roma e con prodotti a prezzi “miracolosi”, perché sono arrivate al suo orecchio voci su una gestione “disinvolta” di farmaci e prescrizioni.

Ahinoi, tutti sanno che l’opposizione al Santo Padre e ad una chiesa davvero vicina agli ultimi è guidata dal duo monsignor Georg Ganswein e monsignor Liberio Andreatta, che guarda caso erano gli uomini d’onore del compianto Papa Ratzinger (non stracciatevi le vesti per uomo d’onore indico la persona a cui il capo affida compiti delicatissimi) 

Nel libro il Papa non le manda a dire e da erede di San Pietro dice: “attacchi dei miei detrattori sono opera del diavolo”, e spiega che quando subì l’intervento al colon presso il Policlinico Gemelli, era anche rimbalzata la “notizia” circa la possibilità di sue dimissioni perché gravemente ammalato… tale infamia è stata rispedita al mittente dallo stesso Pontefice: “Io personalmente posso meritarmi attacchi e ingiurie perché sono un peccatore, ma la Chiesa non si merita questo: è opera del diavolo. Io l’ho anche detto ad alcuni di loro”, aggiunge il Papa, che lamenta pure maldicenze e accuse in molti circoli cattolici.” E se lo dice il Papa c’è da crederci.

Tuttavia Gavino Pala, nel suo “Mi volevano morto. Papa Francesco alle prese con i suoi detrattori”, ha deciso di vederci chiaro: quali sono i “problemi” che, secondo alcuni, il Papa procurerebbe alla Chiesa? Come si è manifestato in questi anni il dissenso nei suoi confronti, sia nei modi leciti sia in quelli meno leciti? Che nomine ha fatto? Che riforme ha introdotto? Quali caratteristiche del magistero e dell’azione pastorale di papa Francesco rimarranno nel ricordo di tutti e saranno un’eredità, anche scomoda, per il suo successore?

Domande che prudono e le risposte non piacciono questa è la verità ( basta leggere gli occhi della gente comune per capire quanto siano vicine al Sommo Pontefice) Papa Francesco è un uomo di Dio e taluni ( in molti in verità) approvano con gratitudine la svolta che il gesuita di Dio sta apportando alla Chiesa anche partendo da una laica farmacia la cui gestione è tutt’altra che “religiosa”. Sarà la storia che giudicherà l’operato di Bergoglio il  Papa che esodirdì alla sua proclamazione con “buonasera”. 

Nessuno si sogni di puntare il dito su Papa Bergoglio, egli è il capo della più complessa macchina  monarchica religiosa, dove la catechesi e la liturgia assumo vesti di volta in volta diverse a seconda di colui che siede sul pontificato di Pietro. Il Vaticano è una vera potenza politica e religiosa in grado di sovvertire lo stato delle cose e di imporre dogmi anche estremi, la storia insegna. Se Papa Francesco sta lottando per riportare la Chiesa nel solco dei 10 Comandamenti – lo diranno i risultati e la storia. Di una cosa siamo certi: rinnovare la Chiesa sarà una vera sfida e le guerre intestine non mancheranno come non mancheranno i morti e le vittime e  se qualche prelato dovrà fare a meno dell’attico ce ne faremo una ragione.

Franco Marella

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