Russia verso Ucraina passando per la Nato e l’America. Quanti scrocconi

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Una lettura sulle ragioni della guerra in Ucraina, i vantaggi degli USA e le migliaia di vite umane sacrificate.

Accadde che il premio Nobel per l’economia Peter North, replicando ad un incauto giornalista che faceva presenti i meriti del keynesismo per l’uscita dalla crisi degli anni Trenta disse: “L’America non è uscita dalla depressione grazie alla teoria economica, ne è venuta fuori grazie alla Seconda guerra mondiale”

Ed aggiunse che: “ Benché la guerra inizialmente abbia l’obiettivo dell’espansione territoriale e di acquisire risorse, il Paese (l‘America guerrafondaia) può anche trarne profitto politicamente e strategicamente, sostituendo i governi che non soddisfano i suoi interessi con governi di importanti alleati cosicché da creare un asse economico e geopolitico portante”. E qui pare che non ci sia altro da dire.

Pensate un po’ che l’economia americana, dal 1900 in poi, è stata sostenuta con la spesa militare. Difatti quando scoppiò la prima guerra mondiale, gli Stati Uniti si trovavano in una crisi spaventosa (la Depressione economica del ‘900), dalla quale uscirono finanziando l’apparato bellico. Sono seguite altre guerre, dal Vietnam, passando per l’Afganistan, passando per la Guerra del Golfo, svoltando a destra per l’Iraq. Insomma da allora l’economia americana è in perenne assetto di guerra. E’ la nazione al mondo che spende di più  per l’apparato bellico. E anche la creazione della Nato risponde proprio a tale finalità. In pratica, solo con elevate spese in armi l’economia Usa può sostenersi.

Di contro alla politica guerraiola-economica stile States si contrappone quella in corso tra la Russia e L’Ucraina spalleggiata dalla Nato, dall’Europa e dalla immancabile America. Essa, la guerra, quella Russa-Ucraina, non sostenuta da un vero supporto economico, non può che provocare dissesti con  notevoli conseguenze economiche in capo alla Russia, ovvio!, Il rublo ha perso metà del suo valore e l’inflazione è in forte aumento. La borsa valori di Mosca è chiusa; molte società internazionali, come Ikea, McDonald’s, Visa e MasterCard hanno lasciato il paese. Per quest’anno si prevede una contrazione dell’economia russa di almeno il 15 %. Così indebolita e isolata, in futuro la Russia rischia di diventare fortemente dipendente dalla Cina. E se ciò accadesse come ne verrebbero fuori? Io credo che il punto è proprio questo: come rafforzare  o meglio, come  equilibrare i rapporti tra America e Cina (ma senza trascurare la Nato e l’Europa sempre a braccetto con l’America) in barba a tutto il resto del mondo? E intanto gli Ucraini muoiono.

Da un punto di vista matematico-strategico la morte dei civili ucraini è un prezzo da pagare, freddamente calcolato. Devastazione, morte, fame e malattie che guarda caso vanno in unica sola direzione: l’economia da generare a favore di pochi scrocconi, per utilizzare un eufemismo.

E l’Europa che fa? Con molta timidezza, accenna a qualche passetto super controllato e su cui pende il “valore” dell’America. Come ad esempio la fallita iniziativa di una Conferenza di pace del Cancelliere Schulz, preoccupato per l’evolversi della situazione Russia-Ucraina.

Ah, a proposito, vi lancio un break-post bellico sulla questione Russia-Ucraina che più di qualcuno sostiene: se la Russia avesse voluto occupare tutto il Paese, avrebbe scatenato tutte le forze disponibili e, in meno di una settimana, avrebbe chiuso la partita, ma pare che questa sia l’ipotesi scartata anche perchè l’ucraino è considerato un popolo “fratello”. Mah, credete che sia così? Intanto la gente muore. Pare che adesso il piano sarebbe  quello di stiracchiare la guerra a lungo il più possibile, senza costringere la Russia a gesti estremi. Cosa che farebbe se messa con le spalle al muro. Per questo, suppongono, dalle forniture di mezzi bellici all’Ucraina vengono escluse le armi più devastanti.

Naturalmente, con l’occasione, gli Usa raccolgono importanti vantaggi collaterali, come vendere all’Europa prodotti petroliferi (a prezzo triplo rispetto a quelli russi), subentrare alla Russia nell’interscambio di beni con l’Europa, fornire armamenti alla Nato.

In definitiva, il risultato è che migliaia di vite umane vengono sacrificate per consentire a un ristretto gruppo di investitori di continuare a fare gli scrocconi per utilizzare  eufemismo.

Franco Marella

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