All’ Est c’è qualcosa di nuovo

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Vi sono degli atolli (il più grande è Spratly) nel Mar Cinese meridionale contesi dalle Filippine e dalla Repubblica di Xi. 

Foto satellitari fornite alla Bloomberg da funzionari USA mostrerebbero attività di escavazione condotte da una nave cinese dotata di apparecchi idonei allo scopo. 

Il dipartimento di Stato americano ha chiesto alla Cina di rispettare il diritto internazionale in quella zona e il Ministro della Difesa Filippino ha definito inaccettabile la violazione della sovranità nazionale del suo Paese.

Connesso con tali eventi potrebbe essere la presenza di un pallone-spia cinese nel cielo del Nord e del Sud America E ciò non tanto per una necessità effettiva (americani e cinesi si spiano da tempo con satelliti in grado di effettuare riprese di grande precisione) quanto per far scaturire dall’invio del pallone-spia conseguenze nella vita politica in USA.

Esse, infatti, non si sono fatte attendere: il segretario di Stato americano Antony Blinken ha rifiutato di recarsi a Pechino per incontrare Xi; nel Parlamento statunitense la nuova maggioranza repubblicana alla Camera di Washington ha chiesto di colpire il pallone-spia,ricordando il precedente del 1960 dell’abbattimento di un aereo spia americano da parte dei sovietici e Biden s’è trovato in difficoltà nel motivare il suo rifiuto. Se a ciò si aggiunge che sullo sfondo restano sempre il problema di Taiwan e della sua difesa da un attacco cinese nonché la voce di un accordo segreto Cina-Corea del Nord, diretto a proteggere il regime stalinista vigente nel secondo Paese, perché certamente ostile agli Stati Uniti d’America, si può comprendere agevolmente anche la ventilata proposta della CIA (se verificata) di chiudere rapidamente la guerra Russia-Ucraina con un riconoscimento a Putin del 20% del territorio Ucraino. Proposta del Deep State d’oltreoceano che ha fatto imbestialire Zelensky.

Se così fosse, anche i bellicisti nostrani dovrebbero rinviare a future occasioni il coltello tra i denti, con “due bombe e in bocca un fior”.

D’altronde, le occasioni per compiacere ugualmente USA e UE non mancherebbero di certo. A titolo esemplificativo: a) non premere l’acceleratore sulla riforma della giustizia, continuandone a consentire un uso politico contro le persone “scomode; b) allentare la ricerca di autonomia energetica in Paesi del Mediterraneo; c) favorire la disgregazione dell’unità nazionale, dando spazio alle divisive iniziative leghiste. 

 

 LUIGI MAZZELLA

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