«Con l’autonomia di Calderoli “si rischia una frenata improvvisa di tutto il Paese: è un provvedimento che cristallizza le disuguaglianze già esistenti; senza la perequazione dello Stato e la redistribuzione delle risorse, tanto invocata dalle Regioni del Sud, il Mezzogiorno non può che restare indietro nei servizi anche essenziali. Alla fine avranno vinto i più ricchi, che con questa operazione pensano di schiacciare le parti più deboli del Paese non capendo che i primi a pagare il conto saranno loro. Nel breve periodo aumenterà la confiittualità istituzionale. E nel medio e lungo termine lo spopolamento delle aree più povere provocherà un inevitabile impoverimento di tutto Paese» – così Francesco Boccia, senatore PD e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, in un’intervista a Repubblica Bari.
«L’Italia riparte se si garantiscono i diritti universali in tutto il territorio nazionale”. Con il progetto della Lega è “a rischio prima di tutto la scuola, con meno servizi e investimenti; la sanità, perché il ministro Calderoli ha già confermato nella sua legge che non darà un euro; e i trasporti. È vergognoso che con la fiscalità generale di tutto il Paese sia stata costruita l’alta velocità che collega solo il Centro-Nord: ora che tocca al Sud ci dicono basta. Inoltre, questa legge è molto chiara su due punti, che fanno chiaramente capire come si intende privilegiare le Regioni del Nord. Il primo è l’articolo 8, dove si dice che non ci saranno ‘maggiori onori a carico della finanza pubblica’: quindi lo Stato non metterà un euro per garantire i servizi. Non si parla assolutamente di risorse per i Lep. Il secondo punto è l’articolo 5, in cui si prevede che sorgano nuovi tributi locali. Basta questo per dire no alla riforma. Chiediamo a tutti i presidenti di Regione del Pd di esprimere contrarietà e non dare alcuna intesa alla riforma in sede di Conferenza Stato-Regioni e la stessa cosa chiediamo ai sindaci. Se dovesse arrivare comunque in Parlamento, anche contestata dagli enti locali, allora utilizzeremo tutti gli strumenti possibili per smontare una riforma che spacca l’Italia» – ha concluso Boccia.