La più grande internet company italiana.
Leader in Italia, da sempre.
Digital publisher? Email provider? Concessionaria di web advertising? Agenzia di comunicazione digitale?
A chi chiede chi sono, rispondiamo sperando di non omettere nulla che Italiaonline è tutto questo allo stesso tempo, perché nell’universo digitale si muovono davvero a 360°.
Questa è la presentazione di Italia online s.p.a.
Intanto vi sono milioni di italiani che si sono ritrovati con la posta elettronica bloccata. È ormai record il disservizio che ha colpito, da domenica sera, circa 9 milioni di account di posta Libero e Virgilio.
La posta non funziona. Secondo l’azienda è stato un problema tecnico. La buona notizia sembrerebbe essere che la causa non è un attacco “hacker”.
Gli utenti sono inferociti, a quanto pare anche per le modalità di comunicazione dall’azienda. Alcuni hanno denunciato le scarse modalità d’informazione agli utenti. Vero è che, per moltissimi Liberomail è gratuita, ma la verità è che ci sono anche gli utenti a pagamento di Liberomail Plus.
Un problema serio per aziende e professionisti. Chi ripaga tutto ciò?
Altroconsumo invita ad inviare subito il reclamo a Italiaonline.
Il Codacons si dice invece pronto ad avviare una class action. Ha già inviato una formale diffida alla società Italia Online che gestisce i due servizi, chiedendo altresì di disporre indennizzi diretti in favore di tutti gli utenti coinvolti nel disservizio.
Occorre comunque stabilire in concreto a che punto sia possibile chiedere un risarcimento a Italiaonline per i danni provocati agli utenti di Virgilio e Libero, visto che il servizio di posta è gratuito.
Almeno quello base. Poi ci sono caselle di posta elettronica che sono a pagamento, utili per l’utenza professionale.
Ma non si può fare un distinguo se il punto è un disagio alla persona o più genericamente all’utenza.
Un famoso precedente che ha messo ko, qualche tempo fa, social networks e applicazioni di servizi di messaggistica, messo in relazione con questo lungo disagio di un servizio di posta elettronica privata, insinua il dubbio, e permette di ipotizzare una domanda.
Vista ormai la quasi totale commistione tra reale e virtuale, Il disagio causato da un bug su un servizio di posta elettronica privata o più in generale un blocco di internet, sono da considerarsi disagi che in qualche modo, oltre a creare possibili danni morali, costituiscono limitazioni alla libertà? Se è così, allora solo per questo motivo le aziende di gestione di servizi in ambito virtuale, sarebbero obbligate a risarcire. Si chiamino pure Italia online oppure Meta.
Senza considerare il danno alla privacy che il disagio potrebbe aver arrecato. Che fine fanno le mail spedite e mai giunte ai destinatari? Vengono cestinate, oppure il sistema le spedisce ad altre destinazioni a caso?
A ben vedere, una clausola del contratto con Italia online esclude la responsabilità del provider, per eventuali disservizi della fornitura.
Per gli utenti oltre al danno, anche una probabile beffa.
Giuseppe Romito
Italia Liberale Popolare
Movimento Lib