Mentre in Italia -e in ispecie al sud- i nostri agricoltori (che sono milioni) non trovano un rappresentante politico che interpreti efficacemente le loro esigenze, mentre molte derrate agricole rimangono a marcire sui tralci, mentre le bollette mettono ko imprese e famiglie, … e nessuno se ne interessa, nei Palazzi europei e romani si decide di “sponsorizzare” l’uso degli insetti nella alimentazione umana. Si decide di consentire la introduzione di questa nuove dieta. Quante persone lavorano in questo settore? Nessuna, se non qualche ricercatore troppo zelante. Quale interesse si favorisce? Non si dice, e quindi deve essere quanto meno impopolare. Cionondimeno si trova quel tempo che all’agricoltura tradizionale è negato per interessarsi di insetti fino a consentirne l’uso nel consumo alimentare umano. Si vuole sottrarre una non meglio precisata porzione di mercato (e cioè di consumatori) al mercato del food tradizionale per convertirlo alla assunzione di preparati di insetti.
Non è uno scherzo ma la rappresentazione (ennesima) di una politica che non ha nessuna considerazione per i suoi elettori e i loro interessi ed è prona alla soddisfazione di altri interessi per ragioni non confessabili. Agli elettori che gridano un po’ di più gli si riservano i bonus mentre gli si leva tutto il resto.
Ma questa non è solo una questione italiana ma anche francese, spagnola, tedesca, austriaca, portoghese, greca,..nessuno è privo di una propria alimentazione tradizionale e nessuno è privo di problemi economici gravi specie per le piccole imprese. Pure le istituzioni europee che non sentono i lamenti che arrivano dalle nostre campagne trovano il tempo per decidere la utilizzazione degli insetti nella nostra dieta.
Questo da la misura di come l’Europa non risponde agli elettori -e quindi non è democratica- ma è sensibile a coloro che potenti lo sono già. Ma ancor più significativa è la assenza in Italia di una fiera opposizione ad una decisione di questa assurdità. In altri tempi una cosa del genere non sarebbe mai arrivata non solo ad essere decisa ma neanche ad essere esaminata.
Quindi la democrazia liberale che si propone come modello di civiltà per il resto del mondo altro non è che un idea di governo nel quale i liberi e i rappresentati sono solo i potenti (e nessun altro) che vogliono espandere il proprio dominio anche fuori dai confini delle varie nazioni e occupare l’intero mondo; quindi è un sistema pericolosissimo perchè in grado di pensare le peggiori nefandezze per i governati pur di soddisfare gli interessi maggiormente concentrati ed organizzati. Cioè per conservare lo statu quo.
I produttori di uva da tavola come di ciliegie come tutte le piccole imprese di ogni settore che sono chiamate a pagare il conto salato delle nostre istituzioni devono vedere e capire queste cose; cose che non sono più raccontate da complottisti invasati ma dalle istituzioni stesse che non hanno alcuna vergogna di proporre (ed imporre) cibo fatto di insetti o improbabili ristrutturazioni edilizie o digitalizzazioni o altro che servono solo a sotterrare il nostro modo di vivere e cioè la nostra identità.
CANIO TRIONE