Via Pinuccio Tatarella

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Pinuccio Tatarella è stato un grande politico pugliese cui attribuire grandissima parte del merito della vera e propria rinascita di Bari Vecchia e di tantissimi altri interventi che hanno portato alla impetuosa crescita della identità barese come adesso tutto il mondo la vede, la ammira e ci invidia; tutte cose generalmente riconosciute e quindi a lui è stata intitolata una importante strada frequentatissima non solo da noi baresi.

Nel bel mezzo di questa strada a scorrimento veloce si è deciso di realizzare la solita odiosissima e famigerata rotatoria. Come migliaia di altre già in funzione, mi si dirà, ed è effettivamente l’ennesima; e come tutte le altre è molto più grande del necessario; la rotatoria è di per se un incubo che rallenta il traffico e ormai ve ne è una ad ogni piè sospinto tanto da far suppore che dietro ad ognuna di esse possa esserci un qualche interesse privato. La rotatoria è ormai la migliore arma della guerra non dichiarata di certuni contro la maggioranza della popolazione rea di essere utilizzatrice di un’auto. Guerra che si combatte anche con l’arma della riduzione sistematica dei parcheggi sottocasa e della loro esosità.

Ci viene detto anche che tutto questo naturalmente viene realizzato per il bene di tutti noi. Ma al di la delle ipotesi dei soliti malpensanti che immaginano bustarelle a gogo dietro a questa cultura della rotatoria, il consumo di suolo dovuto ad esse è impressionante come appunto quella in via di realizzazione in via Tatarella. Migliaia di metri quadri sacrificati senza nessun riguardo per il circostante suolo che poco tempo fa era ridentemente agricolo.

Inoltre il grande spazio centrale è destinato a divenire un piccolo “verde” da curare non si sa da chi e a quale costo a carico del solito contribuente. Spazio che ospita usualmente piante spesso esotiche o comunque “decorative” che non si sa cosa evochino e significhino della nostra identità. Raramente –quasi mai- viene piantumato un arbusto tipico come l’ulivo, ma anche il mandorlo, il carrubo, il noce, il gelso, … che ricordino e rappresentino la nostra identità che da sempre è stata più vicina alla utilità che alla rappresentatività; rappresentatività che da noi è ritenuta spesso vacua ed incolore.

La rotatoria di via Tatarella è un monumento allo spreco di spazio, al disprezzo della nostra agricoltura, assieme al disprezzo per l’interesse del contribuente vista la inutilità e costosità della manutenzione di questi terreni che non possono neanche essere considerati verde pubblico. Capiamo bene che ai nostri politicanti non possiamo chiedere tanta sagacia nel concepimento del verde urbano, ma agli architetti si chiede proprio questo!

Chi sono e a quale scuola si sono formati? Non sentono il rimorso di aver sacrificato importanti spazi all’asfalto laddove le rotatorie potevano farsi più piccole? e se più piccole si accorcerebbero i percorsi e quindi il consumo anche di carburante?? Al turista che viene a trovarci e che viene costretto ad incolonnarsi per entrare nelle rotatorie almeno vogliamo raccontargli una piccola porzione di Puglia e di Bari?

È un mondo quello nel quale vive la politica locale che si raccorda con la identità della gente comune solo quando si parla di cozze pelose, focacce, allievi e orecchiette! Ma il futuro che la gente vuole è un altro! Ed è un futuro che pur essendo molto arditamente proiettato nel futuro è molto ben radicato nel passato! Esattamente come pensava Pinuccio Tatarella!

CANIO TRIONE

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