Vaccino si, vaccino no

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La questione vaccino/pandemia non è passata ma, per via della guerra, della Presidente nuova (in tutti i sensi), delle bollette, dell’inflazione… è stata come sommersa da una specie di tsunami di nuove notizie.

La Corte Costituzionale presto si esprimerà sulla vexata quaestio probabilmente ripetendo -a parole sue- quello che è scritto in Costituzione e quindi non dirà nulla di decisivo; il problema vero cui serve invece dare immediatamente una chiarissima risposta rimane lo stesso: una questione medica può legittimare la violazione di cose garantite dalla Costituzione come il diritto al lavoro e ad essere conseguentemente pagato; come il diritto ad una privacy; come a scegliere una cura senza condizionamenti e costrizioni?

Questo noi scrivevamo alla vigilia del comunicato che la Consulta ha emanato con insperata sollecitudine nella serata dell’uno dicembre con il quale comunicato le nostre più fosche previsioni sono state confermate e superate da una dichiarazione di “inammissibilità, per ragioni processuali” delle questioni poste alla sua attenzione. Cioè non entrano nel merito, forse non aprono neanche i fascicoli con una specie di vero e proprio disprezzo giuridico per chi non la pensa nello stesso loro modo. (Ma un giudice per essere tale non deve essere terzo in ogni disputa? Mah!) Però poi, nello stesso comunicato esprimono un loro parere sul comportamento dei governi in questa materia che forse -e visto che non ritengono di ammettere la questione-, andrebbe inteso come parere personale (o politico?). Cioè dicono che i provvedimenti governativi in materia non sono “irragionevoli né spropositati” offrendo il destro alla stampa vaccinista la quale non si lascia sfuggire l’assist e titola: “La Corte Costituzionale ha ribadito la legittimità dell’obbligo vaccinale” cosa che è una evidente forzatura. Ma questo che abbiamo è solo un comunicato e non è la sentenza vera e propria che -non si sa perché- conosceremo fra qualche mese. Probabilmente sarà ancora più imprevedibile di questo già imprevisto comunicato. Per il momento non una parola sul fatto che forse il vaccino tale non è; che un consenso informato non può esistere su cose non testate, né conosciute da nessuno né, tanto meno, dal vaccinando; sulla segretezza dei componenti il siero stesso; sulla sacralità del lavoro e dell’annesso stipendio; … tutte ed altre cose di rango costituzionale e che impattano direttamente sulla utilizzabilità del siero stesso.

“non dobbiamo leggere niente” sembra abbiano detto in sintesi alla Consulta; e basta.

Ognuno si formerà una propria idea su questo “giudizio” della Corte.

Però non è credibile che i membri della Corte non sappiano e non si rendano conto di quanto abbia nociuto alla credibilità delle Istituzioni italiane questa sentenza e questo comportamento e quindi è molto importante ora vedere come si comporterà il governo Meloni; il cui percorso è evidentemente reso ancor più accidentato da questo evento. Posto in essere dai giudici forse sapendo di farlo.

Poi continuavamo con il nostro editoriale: Una sentenza pilatesca della Consulta aprirebbe la strada ad un ulteriore approfondimento dell’abisso che separa la gente dalle Istituzioni.

CANIO TRIONE

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