Calano in Puglia le denunce per racket ed usura, ma i fondi ci sono

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Si è tenuta presso la Sede Regionale dell’Antiracket a Molfetta, in piazza Vittorio Emanuele una conferenza stampa in cui è stato tracciato il bilancio della situazione per quanto riguarda la Puglia, esaminando la differenza dei vari territori interessati.

A relazionare il vice presidente nazionale della FAI  (Federeazione Antiracket Italiana) il cavalier Renato De Scisciolo, affancato dai vice presidente Regionali dell’ Antiracket Livio Masciopinto e Carlo De Nigris. 

Durante l’incontro erano presenti anche tre vittime di usura: un commerciante e due imprenditori, uno di questi nel settore edile afferenti alla Bat, Bari e provincia di Bari che hanno avuto il coraggio di denunciare e dopo l’iter burocratico hanno avuto accesso al fondo per le vittime.  Il cavalier De Scisciolo ha affermato che i clan si stanno riorganizzando, complice la pandemia, il rialzo dei prezzi e le bollette onerose che costringono gli imprenditori a rivolgersi alla malavita.  Altri episodi che testimoniano la situazione sono il ritrovamento di armi nel cimitero di Terlizzi e il fatto che a Corato molti imprenditori pagano il pizzo, ma non denunciano.

Il vice presidente della FAI ha ribadito che sono stati stanziati dal Ministero al  23 02 2022 oltre quattro milioni di euro per supportare le vittime di estorsione e ci sono quindi disponibilità per chi denuncia e vuole uscire allo scoperto.

Questi fondi fanno sì che l’imprenditore possa continuare a rimanere sulla sua terra con la sua attività e non sia costretto a spostarsi.

Su Foggia la situazione  è  particolarmente preoccupante, le denunce sono ulteriormente calate e proprio per questo De Scisciolo ha invitato a denunciare, unica arma per uscire dall’ isolamento e tornare a vivere in modo sereno.

All’incontro ha partecipato il sindaco di Molfetta, il dott. Tommaso Minervini, da sempre vicino all’ Associazione a cui ha concesso i locali, il quale ha elogiato l’operato della stessa, ribadendo la sua disponibilità ad intraprendere azioni comuni.

Si  è poi voluto sottolineare da parte di entrambi il fatto che Molfetta non sia una città mafiosa, non si registrano infatti episodi in tal senso e il clima  sereno, cosa che è  differenente per la vicina Bitonto.

A Foggia, si respira un clima totalmente diverso, c’è timore e paura fra commercianti ed imprenditori.

E’ stata poi ribadita la vicinanza della magistratura e delle forze dell’ ordine agli usurati che si sentono quindi seguiti.

La riunione si  conclusa con il racconto molto partecipato  di una vittima di usura barese che si  detto disponibile a fare da tramite con gli altri commercianti baresi che subiscono il racket in modo tale da  superare paure e diffidenze.

In programma anche una riunione con il sindaco Decaro, da sempre sensibile a questo tema, proprio per andare incontro a queste categorie, come era già è stato fatto in precedenza e vedere come meglio affrontare e risolvere il problema.

E’ stato commuovente vedere la serenità sul volto di questo commerciante che ha ottenuto il fondo e può, dopo la denuncia guardare al futuro in maniera serena e positiva.

E’ un esempio da seguire, concreto, al di là, di tante parole.

                                      Paola Copertino

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