Sono di ottima qualità ma sono poche. Sono le arance pugliesi la cui produzione ha subito gli effetti dei cambiamenti climatici. Coldiretti Puglia stima un calo della quantità del 30% rispetto agli anni scorsi con un aumento delle importazioni da Brasile, Messico e Turchia a cui si sommano Spagna, Grecia ed Egitto secondo le previsioni Ismea.
Le imprese agricole che si dedicano alla produzione di agrumi in provincia di Taranto – ricorda Coldiretti Puglia – sono 1.041, il 9% del totale dell’imprenditoria agroalimentare ionica, con una produzione di clementine, arance e mandarini di 1,9 milioni di quintali. Una produzione che non si riflette nei prezzi di vendita calati del 25%.
“Assistiamo a segnali contrastanti sul fronte della domanda, con un trend positivo per quanto riguarda gli acquisti delle famiglie e la contrazione dell’export. Tra ottobre 2021 e gennaio 2022 le vendite delle arance hanno segnato un incremento del 4% sulla campagna precedente e del 10% sulla media degli ultimi tre anni”, dice Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto che chiede “maggiori controlli merceologici sull’ortofrutta in vendita, per verificare l’identità territoriale dei prodotti, messa a repentaglio da furti di agrumi nelle campagne e prodotti di importazione spacciati per prodotto nazionale”.