Acqua: Cittadinanzattiva, 460 euro di spesa media a famiglia

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460 euro: questa la cifra spesa nel 2021 da una famiglia per la bolletta idrica, con un aumento del 2,6% rispetto al 2020. Frosinone resta in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia più cari con una spesa media annuale di 847, mentre Milano conquista la palma di capoluogo più economico con 162, seguita da Trento con 163. Gli incrementi più elevati si registrano a Savona, Matera e Potenza: per tutte e tre le città la variazione all’insù è del 13,5%. Toscana la più costosa, Molise la più economica. Le regioni centrali si contraddistinguono in media per le tariffe idriche più elevate (630 euro, +2,4% rispetto al 2020). La regione in cui si rileva la spesa più bassa è il Molise (183), quella con la spesa più elevata è la Toscana ( 729, +2,7%.).

Evidenti differenze di spesa continuano a rilevarsi anche all’interno della stessa regione. Ad esempio, in Sicilia, tra Enna e Catania intercorre una differenza di 502 euro. La fotografia emerge dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato nell’ambito del progetto “RE-USER: usa meglio, consuma meno”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Le tariffe sono indicate rispetto ad una famiglia tipo di tre componenti ed un consumo annuo di 192 metri cubi.

«La crisi economica imposta dalla pandemia e che rischia di aggravarsi con la guerra in Ucraina, dovrebbe imporre con ulteriore forza la necessità di preservare risorse preziose. L’acqua non va sprecata, tramite un uso poco accorto e non responsabile, e non può essere dispersa, a causa di infrastrutture vetuste», dichiara Tiziana Toto, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva.

«Il tasso di dispersione idrica continua ad essere molto elevato soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, in molte delle quali il permanere di una governance incompiuta impedisce di avanzare su infrastrutture e qualità del servizio. D’altra parte queste stesse aree potrebbero non avere risorse e competenze per presentare le progettualità adeguate a usufruire dei fondi del PNRR. Non è un caso, ad esempio, che in risposta all’Avviso dello scorso novembre – al quale potevano partecipare le regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, in tema di “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti” – sono state presentate 35 proposte delle quali 15 non ammissibili per mancanza di requisiti del soggetto proponente. Altrettanto urgente è l’esigenza di procedere alla sostituzione di contatori vecchi e malfunzionanti che aiuterebbe a porre rimedio all’annosa questione delle mancate letture dei consumi e delle conseguenti bollette di conguaglio, che incidono in modo determinante su una già difficile situazione economica delle famiglie italiane».

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