Il “canto di guerra” dei giornalisti e dei cittadini

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Se  fa buon uso della “ragione”, il genere umano riesce a dare un forte sostegno al suo “istinto   di salvare la pelle”. 

In caso contrario il mondo animale cura meglio la propria salvaguardia e sopravvivenza.

Tra bestie feroci e predatrici può verificarsi uno scontro dall’esito letale incerto; tra una gazzella, consapevole di essere dotata unicamente di buone zampe e una tigre no:  la prima, per istinto, si orienta subito verso la fuga. 

Nel mondo animale, la mancanza della ragione e soprattutto del suo contrario, l’irrazionalità,  fa sì che non esistono il “coraggio” e l’”eroismo”.

Tali virtù, considerate preclare, sono state inventate  dal genere umano, soprattutto maschile, e possono dar luogo a manifestazioni di esaltazione che è difficile ricondurre in limiti ragionevoli. 

La storiella di David e Golia, escogitata dall’Uomo come tributo all’irrazionalità passionale che fa leva sull’orgoglio soprattutto virile ha provocato danni e catastrofi umane di enorme portata.  

La mira perfetta del pargolo di bassa statura che con la fionda scaglia la pietra e colpisce in una parte vitale il bersaglio gigantesco e muscoloso,  è unoptionalmolto casuale, difficilissimo se non impossibile.  

La ragione suggerisce che nella stragrande maggioranza dei casi si verifica il contrario e gli amanti della poesia, che veleggia sulle ali della fantasia e non del raziocinio,  devono accontentarsi di mestide profundisin luogo delle sperate odi epiche.  

La Storia è piena di David ridotti in poltiglia da Golia, ma l’uomo è riluttante ad accettare le lezioni di una maestra di cui irrazionalmente rifiuta l’insegnamento.

Mussolini pensando che con i suoi carri armati e aeroplani “di carta pesta”  potesse sconfiggere la “demo-pluto-crazia massonica” anglo americana portò l’Italia alla distruzione presso che totale e finì lui stesso, accusato del massacro di molti connazionali, a testa in giù a piazzale Loreto, ammazzato da esponenti “ravveduti” di quella stessa massa popolare che lo aveva osannato a piazza Venezia.

Purtroppo la stessa Storia (inascoltata e negletta) ci fa intendere che l’irrazionalità sul globo aumenta proporzionalmente al sovraffollamento dei suoi abitanti (peraltro anch’esso frutto del “sonno della ragione” provocato dal canto mellifluo di “Sirene” religiose, avide di proselitismo fanaticamente fideistico).

Ed è ben per ciò che le poche persone che si ostinano a fare uso della ragione restano esterrefatte di fronte alle manifestazioni di odio per gli altri dimostrato da individui che sotto la scorza di uomini d’ordine, di perbenismo borghese e di conclamato amore per la cultura, nascondono la loro natura a lungo tenuta nascosta di guerrafondai incalliti e perfidi; e ciò  anche a dispetto di possibili risvolti  suicidi del loro forsennato “canto di guerra” (sembra di sentirli gridare: “stringiamoci a corte, siam pronti alla morte”). 

LUIGI MAZZELLA

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