Studenti contro il Green Pass: “No ad una società disomogenea”

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Mobilitazione studentesca contro il Green Pass ed altre iniziative analoghe in programma. Tra Bari e Bat prendono forma dei movimenti in tal senso. E’ stata pertanto diffusa nelle ultime ore una lunga lettera firmata dalle associazioni ‘Studenti contro il Green Pass’ di Bari, Brescia, Torino, Salerno e Napoli, dall’associazione Ancora Italia Puglia ed infine dall’onorevole Sara Cunial, che da tempo sta portando avanti questa battaglia. 

La nota inizia cosi: “Che cosa vogliamo? L’abolizione del Green Pass? La conclusione dello stato di emergenza che si sta protraendo oltre i termini legali? No, o perlomeno non soltanto, è solo un primo passo. Nel corso di questi mesi ci siamo concentrati sul maturare una nostra visione di società antitetica rispetto a quella attuale. Seguendo il consiglio di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica che dedicò gran parte della sua vita alla lotta contro il fascismo e alla costruzione e conservazione della nostra Repubblica Italiana, non possiamo non citare le sue parole dichiarando che noi lottiamo con fermezza per la libertà, per la pace, per la giustizia sociale´, perché la libertà senza giustizia sociale è una conquista fragile´. In questi mesi di discriminazione da parte dello Stato, dei media, persino da parte delle nostre stesse famiglie e amicizie, ci siamo resi conto del valore della solidarietà, del libero pensiero, della cultura e del calore umano”.

Poi aggiungono: “In virtù di ciò abbiamo fatto nostra un’altra lezione dello stesso Pertini, la quale pare tuttavia non sia stata colta né dalla maggioranza della classe politica, né da quella intellettuale del nostro Paese: Dico al mio avversario: io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi al prezzoo della mia vita perchè la nostra idea la possa esprimere sempre liberamente.´ Noi siamo persuasi che l’attuale Governo, con la complicitj dei mass media e di una certa parte dei cosiddetti intellettuali, stia accelerando il processo di distruzione di questa cultura – processo ravvisabile in tutto il mondo occidentale – e stia promuovendo l’antagonismo fra tutte le classi sociali, soprattutto quelle meno abbienti. L’omologazione del pensiero e l’indifferenza della maggioranza della popolazione dinanzi alla discriminazione messa in atto in quel che era il Bel Paese è molto inquietante”. 

La chiosa finale: “Vi chiediamo di aprire le vostre porte a chi, ora o in un infausto futuro, non si sentirà più a casa nel proprio Paese, a coloro ai quali è stato e sarà tolto il diritto al lavoro e la dignità che da esso deriva. Non sappiamo cosa ci attende il futuro, tutti noi speriamo di poter continuare a vivere nel nostro Paese, ma la storia ci ha insegnato che quando si semina la pianta dell’odio e della discriminazione, essa tende a crescere molto velocemente; se la violenza sociale e psicologica che sta invadendo l’Italia dovesse raggiungere i suoi massimi livelli e dovesse essere accompagnata da quella fisica e da un inasprimento delle leggi che violano la libertà individuale, confidiamo di ritrovare nei vostri Paesi e nelle vostre persone realtà che ci accettino con le nostre libertà e che si dimostrino sempre dalla parte degli oppressi. Ci auguriamo che comprendiate con profonda empatia le nostre parole e che vogliate combattere insieme a noi questa battaglia in favore dell’uguaglianza e di una società più umana”. 

LA LETTERA INTEGRALE QUI 

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