Conte si “riprende” Movimento e rilancia su alleanze

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 Giuseppe Conte pone il primo tassello per tornare ad essere anche formalmente il leader di M5s: il voto on line, i cui risultati sono giunti nella notte tra venerdì e sabato, ha confermato il sì “bulgaro” (al 90%) al nuovo statuto del Movimento da lui voluto, che lo fa assomigliare di più ad un partito. Un’approvazione, tuttavia, con una scarsa partecipazione (30,9% degli aventi diritto), che Conte giustifica per il quesito più procedurale che politico.

A fianco di Conte si schiera Roberto Fico, sempre più trait-d’union con Il Pd di Enrico Letta, a sua volta preoccupato per la solidità interna dell’alleato in vista delle elezioni comunali di fine maggio. Specialmente al Sud un asse con il Movimento è perseguito con forza, anche perché Carlo Calenda ha ribadito di voler proporre il Terzo polo in tutte le città, come ha fatto a Roma l’anno scorso.

Il voto on line tenuto venerdì, ha confermato l’approvazione dello Statuto voluto da Conte che un’ordinanza del Tribunale di Napoli aveva sospeso, dopo il ricorso di alcuni militanti contrari. Di qui la ripetizione del voto che ha dato ragione all’ex premier. “Abbiamo dato il chiaro segno – ha scritto Conte sui social – che la nostra comunità ha un progetto politico che va oltre i cavilli e le carte bollate ed è un progetto politico che non può rimanere chiuso nel cassetto neppure per un attimo”. Il voto da una parte ha avuto un esito plebiscitario, con oltre il 90% dei consensi, dall’altro ha registrato una partecipazione modesta (38.735 votanti su 125.200 iscritti).

“Comprendo che la passione scaturisce più facilmente quando ci sono in gioco temi politici e questioni che attengono direttamente alla vita dei cittadini” che non questioni procedurali, ha commentato l’ex premier. Ora manca la ripetizione del voto on-line sulla propria leadership, che intanto ha incassato l’appoggio politico di Roberto Fico, altra figura carismatica nel Movimento assieme a quella di Luigi Di Maio, attorno al quale invece si addensa l’area scettica verso l’attuale leader. Conte e Fico hanno mostrato la vicinanza plasticamente partecipando insieme in mattinata al presidio a Napoli (assieme al sindaco Manfredi) in solidarietà all’Ucraina. Enrico Letta, il suo Pd e tutto il centrosinistra era invece a Firenze nel pomeriggio alla manifestazione di Eurocities, e l’assenza dei vertici del Movimento è stata vissuta dai Dem con preoccupazione, così come destano apprensione i distinguo di alcuni parlamentari di M5s sulla guerra in Ucraina (Erica Segneri ha annunciato di non voler votare il decreto sugli aiuti a Kiev): infatti, visto l’appoggio di Fdi alla posizione del governo sulla guerra, una eventuale defezione di M5s o una sua parte, sposterebbe a destra l’asse politico su queste misure.

Le elezioni comunali di fine maggio si avvicinano e nelle citta del Sud un asse Pd-M5s è essenziale nei capoluoghi (Palermo, Messina, Catanzaro, L’Aquila, Barletta, Taranto) e nei grandi comuni della Campania (Acerra, Capua, Mondragone, Nocera Inferiore, Nola, Portici, Pozzuoli, Somma Vesuviana, Torre Annunziata) chiamati alle urne. Anche perché Azione di Carlo Calenda, dopo Ferrandelli a Palermo, ha annunciato che proporrà un candidato del Terzo Polo in tutte le città. 

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