Quello che si temeva è accaduto ed è accaduto nel peggiore dei modi. Mentre dal comune si attendeva la concretizzazione della promessa di un’immediata approvazione del Regolamento sull’arredo urbano del centro storico, dal tempo sollecitato da UNIBAT ma mai preso in considerazione, il Primo Vicolo Casalino e il Primo Vicolo San Bartolomeo, “La Via Più Stretta”, dopo la soppressione coatta da parte del comune dell’azione volontaristica del signor Vilella, tornano nel degrado più assoluto. Bottiglie in frantumi, feci umane ed escrementi ma anche siringhe usate abbandonate e rifiuti sparsi. Uno scempio che non solo ha immediatamente suscitato l’indignazione dei residenti i quali, peraltro, avevano già firmato una delega al signor Vilella per occuparsi del decoro delle loro pertinenze, ma anche dei cittadini andriesi, dei tantissimi bambini che si sono recati per visitare quello che era un giardino urbano e si sono ritrovati in una giungla di rifiuti pericolosi.
Mortificato il signor Vilella che dichiara: “sono distrutto. Io e la mia famiglia avevamo fatto di quel luogo il nostro orgoglio, il nostro riscatto sociale, il nostro regalo gratuito alla nostra amata città. Chi ha insistito per distruggere tutto questo ha agito ben sapendo quali sarebbero state le conseguenze cioè il ritorno al degrado e questa è un’aggravante per amministratori pubblici e politici che hanno strumentalizzato la mia azione mettendomi alla gogna ben sapendo di non essere loro in grado di garantire lo stesso decoro a quel luogo. Io continuerò ad occuparmi del Primo Vicolo Casalino e della Strada più stretta. Lo farò a tutti i costi e sono anche pronto a presentare una denuncia che è già all’attenzione del mio legale perché non è possibile che la mia famiglia ed i residenti debbano vivere nel pericolo, nel degrado e nell’immondizia a causa dell’inettitudine di altri. Ho ripetutamente chiamato il Comando della Polizia Locale affinché fosse disposta la rimozione delle siringhe e dei vetri sparsi in zona per evitare pericoli per i bambini ma nessuno è intervenuto e questo è drammatico.”
Sulla questione immancabile la voce dell’Associazione di Volontariato “Io Ci Sono!” il cui Presidente Savino Montaruli ha aggiunto: “ho visitato personalmente quel luogo dopo la rimozione forzata degli arredi e trovo davvero diseducativo quanto imposto dall’alto. Ritengo che i cittadini di Andria non meritino tutto questo accanimento e che debbano civilmente reagire a questo stato di abbandono della città e della sua Comunità”.