Era il 23 dicembre del 2021. Sui social si faceva chiamare “Zia Martina” e usava un bed&breakfast a Bari per consumare rapporti sessuali con minorenni. « Un’insegnante elementare è stata arrestata dai carabinieri del Comando provinciale di Bari che hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale del capoluogo pugliese nell’ambito di un’indagine per corruzione di minorenni e pornografia minorile. Sono ancora in corso indagini ed accertamenti» . Seguiremo la vicenda.
Intanto, pare, un altro insegnante, recidivo, pare, è indagato per lo stesso reato e i fatti sarebbero accaduti presso l’istituto “Valentini-Majorana” di Castrolibero In Calabria.
Due episodi figli della stessa patologia: reati per molestie su minori e con un comune denominatore: la scuola, che sia di Bari o di Castrolibero, non importa, è la scuola il luogo profanato.
Sia a Bari che a Cosenza le procure della Repubblica stanno conducendo un’inchiesta sui presunti fatti, un lavoro non certo facile. Non è semplice raccogliere una denuncia per molestie su minori, ci sono famiglie , minori, istituzioni scolastiche da tutelare e pertanto le indagini che ne scaturiscono devono essere fatte con puntiglioso scrupolo ma, soprattutto, gli inquirenti devono avere la massima disponibilità della dirigenza, senza emettere a priori nessuna condanna. Non voglia Iddio che a questa gogna mediatica si aggiungano altri dolorosi eventi.
A Castrolibero le cose però hanno preso una piega diversa . Ci sono due fattori da tenere in considerazione: l’occupazione della scuola da parte degli studenti per non far cadere nell’oblio questa ennesima violenza gratuita e la dirigente che presta servizio da ben 17 anni nell’istituto Valentini-Majorana che è un vero muro di gomma. Il professore per il momento è sospeso.
Ieri sera durante la trasmissione di Gilletti a “Non è l’arena” si sono chiariti certi aspetti, diremmo cruenti, di questa maledetta storia:
– la preside si è sottratta a qualsiasi contradditorio è nel suo diritto e ne prendiamo atto;
– gli studenti in modalità “noi da qui non c’è ne andiamo” anche loro ne hanno diritto, che invocano chiarezza e giustizia.
Intanto però dalla trasmissione sono scaturiti fatti controversi e “illuminanti”. Nello stesso istituto, retto sempre dalla stessa dirigente/preside, nel mese di Dicembre un ragazzo di 14 anni è stato accerchiato e pestato a sangue da altri coetanei tanto che è stato ricoverato quasi in fin di vita. Dell’episodio non è trapelato nulla, dico, NULLA: Nessuna denuncia, nessuna segnalazione, nessun provvedimento disciplinare. Se i Carabinieri sono stati allertati è grazie al coraggio della mamma dello studente bullizzato che ha sporto denuncia per tentato omicidio.
Intanto la dirigente non dice nulla, perché??? E’ comodo dire o pensare “che la giustizia faccia il suo corso” intanto nemmeno l’ombra di un provvedimento disciplinare. 17 anni continui di dirigenza, al di là della capacità, ti danno una specie di onnipotenza.
Torniamo al professore molesto, sempre durante la trasmissione condotta da Giletti, è emerso che l’insegnate non sia nuovo a queste vicende pare che sia già recidivo ma anche di questa storia si sa poco e niente.
Che dire? OMERTA’! Un omertà causata da chi? I ragazzi del “ Majorana” come tanti altri studenti danno battaglia, per loro l’omertà è un ostacolo superato, non hanno paura e mostrano le loro facce pulite ai media.
Ognuno di noi non vorrebbe trovarsi di fronte a problemi così gravi e meschini, tuttavia non possiamo sostenere la tesi “finché non tocca a me che mi frega” abbiamo l’obbligo civile di sostenere la causa dei ragazzi del Majorana e di altri studenti che hanno dimostrato di essere molto più maturi di noi.
Franco Marella