Truffe online nel Pistoiese: 6 denunciati, uno è pugliese

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Truffe su acquisti on line ai danni di soggetti fragili abitanti nella montagna pistoiese: denunciate sei persone dai carabinieri della compagnia di San Marcello Piteglio (Pistoia), ritenute responsabili di reati di truffa attraverso siti internet. Si tratta di tre diversi casi, spiegano i carabinieri in una nota.

Nel primo caso una donna di origine campana e due cittadini del Bangladesh, sono stati denunciati a piede libero per il reato di truffa in concorso. La donna, dopo aver contattato un anziano di Pracchia (Pistoia), lo aveva convinto a stipulare due polizze assicurative, una Rc auto e una di prevenzione infortuni, facendosi ricaricare due carte prepagate, risultate poi intestate a cittadini stranieri, per la somma complessiva di quasi 1.500 euro e promettendogli che, entro qualche giorno, avrebbe inviato all’acquirente tutta la documentazione attestante la stipula delle polizze. In realtà, la donna subito dopo, sempre secondo quanto riferito dai militari, si è resa irreperibile non rispondendo più alle telefonate della vittima.

Nel secondo caso, un uomo originario della Puglia, è stato denunciato, dopo che si era fatto accreditare la somma di 450 euro da una donna di San Marcello (Pistoia), per l’acquisto on line di un robot da cucina, mai consegnato.

Infine, due uomini toscani sono stati denunciati, per aver truffato un giovane, sempre della montagna pistoiese, il quale, dopo aver visto su una bacheca on line un casco per motocicletta e aver pattuito un prezzo di vendita pari a 500 euro, si era fatto convincere ad effettuare in favore dei finti venditori un bonifico di 3.500 euro, avendo ricevuto da loro la promessa che gli avrebbero poi girato un assegno del valore di 4.000 euro. Naturalmente, una volta ricevuto il bonifico, i finti venditori hanno fatto perdere le proprie tracce e, pertanto, l’acquirente e’ rimasto senza merce e senza soldi.

Tutti i denunciati sono risultati già noti alle forze dell’ordine. In tutti e tre i casi i militari sono risaliti ai truffatori, seguendo il flusso di denaro ed effettuando accertamenti su chi fossero i titolari delle carte su cui gli ignari cittadini avevano fatto i loro versamenti e su chi avesse poi provveduto all’effettivo prelievo delle somme versate.

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