In Svezia addestrano corvi per ripulire le strade dai mozziconi. E in Italia?

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La voglio proprio vedere sta cosa, diceva Totò. Non che sia inverosimile, ma pittoresca lo è di sicuro. Mi pare di vedere già la scena: ««il corvo gironzola, scruta, avvista la preda – leggasi mozzicone – piomba con e artiglia l’incolpevole cicca, poi lesto lesto va a depositare la refurtiva nell’apposito raccoglitore e li trova la ricompensa. Giusto? Mo mi chiedo: ««gli insegneranno a raccogliere il mozzicone spento, vero?» Non è sarcasmo, non è la prima volta che gli animali soccorrono gli incauti umani grandi debitori verso la natura.

Dunque sarebbe pronta una flotta – leggasi stormo – di corvi per combattere la sciatteria umana? Sarebbe una soluzione.  Intanto potrebbe rivelarsi una scelta a km zero e di conseguenza una spesa molto contenuta. In Svezia, a Södertäljea ( non so come si pronunci), vicino Stoccolma, i corvi, magnifici e intelligenti uccelli, fanno parte di un progetto pilota sviluppato da una startup, che ha reclutato i pennuti, addestrati per raccogliere, depositare le cicche in una macchina che poi li smaltirà: per ogni mozzicone depositato gli uccelli guadagnano cibo. Così, da una parte si argina il problema di questo genere di rifiuti, dall’altro lo si fa abbattendo i costi. “Sono uccelli selvatici che partecipano su base volontaria” ha sottolineato Christian Günther-Hanssen, founder di Corvid Cleaning, la startup a capo dell’iniziativa. Francamente mi riesce difficile capire cosa significhi “su base volontaria” ci sono delle selezioni? Si presentano per via di un richiamo?  Sarà anche su base volontaria ma i corvi saranno impegnati in un problema piuttosto rilevante. I filtri delle sigarette possono impiegare fino a 10 anni per decomporsi completamente, le sostanze chimiche di cui sono fatte (arsenico, piombo e nicotina), possono rimanere nell’ambiente più a lungo.  Per non parlare dei costi di smaltimento. Ma la domanda nasce spontanea: Perché i corvi? Secondo uno studio del 2014, i corvi hanno mostrato capacità di ragionamento equivalenti a un bambino umano di età compresa tra 7 e 10 anni. “Sono i più facili da addestrare e c’è anche una maggiore possibilità che imparino gli uni dagli altri. Allo stesso tempo, c’è un minor rischio che mangino erroneamente immondizia» , ha spiegato sempre Christian Günther-Hanssen. Gli uccelli sono prima addestrati ad associare i mozziconi di sigaretta con il cibo. Dopo di che viene introdotto un distributore di cibo che lascia cadere il cibo solo quando il corvo arriva. Poi, togliendo le ricompense, gli addestratori incentivano la ricerca in modo che i corvi inizino a beccare sulla macchina colpendo un pulsante che fa cadere il cibo. Questo apre la strada al quarto passo in cui gli uccelli scoprono che la ricompensa scende solo quando mettono i mozziconi di sigaretta in un contenitore assegnato

Tuttavia il nuovo approccio alla pulizia dei rifiuti, seppur abbia ottenuto un feedback positivo online, ha portato le persone a interrogarsi sulle implicazioni etiche di questo progetto. Tanti infatti si sono chiesti se ci siano complicazioni per la salute esponendo costantemente gli uccelli alle tossine dei mozziconi di sigaretta. Inoltre molti temono che ci sia il rischio di renderli dipendenti dai distributori di cibo.

Ma in Italia secondo voi sarebbe replicabile un “approccio” del genere? Temo di no, non perché non ne siamo capaci perché ci sarebbe il rischio che l’ecomafia dichiari guerra ai corvi. Perdonate il sarcasmo, ben vengano iniziative del genere, gli animali sanno come tenere in equilibrio la natura anche contro gli umani. Ma mi resta un dubbio? Alla fine i corvi perderanno la loro innata capacità di ricercare il cibo modificando la loro natura di predatore.

 

Franco Marella

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