Parco Nazionale Alta Murgia, IV Commissione: audizioni su masseria “Cavone” e avanzamento spesa PSR

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Seduta di audizioni in IV Commissione presieduta da Francesco Paolicelli.

Su richiesta del consigliere Francesco Ventola, relativamente alla sospensione temporanea delle attività lavorative dell’azienda agricola “Cavone”, sono stati convocati in audizione l’assessore regionale all’agricoltura, il direttore generale dell’ARIF Puglia, il presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, il sindaco del Comune di Spinazzola, la sindaca del Comune di Minervino Murge e la dirigente della Sezione demanio e patrimonio della Regione Puglia.
Per Ventola, che ha illustrato le motivazioni della richiesta, si tratta di un patrimonio della Regione Puglia che non può essere depauperato e che quindi è necessario capire cosa si può fare per mettere nelle condizioni l’azienda Cavone a rimanere aperta con tutte le sue attività. 
Trattandosi di un’azienda, la cui gestione è in capo ad ARIF, è intervenuto il direttore generale per ribadire che è un sito strategico per tutto il Parco, ma che d’altro canto non si possono sottovalutare la sicurezza degli operai e le condizioni di lavoro. Ha anche precisato che l’azienda è in esercizio e che il personale è stato dislocato nelle sede periferiche. Puntare oggi sulla sicurezza sul lavoro è all’ordine del giorno. L’obiettivo è risolvere e mettere con mani comuni le proprie forse per trovare una soluzione ed una serie di sinergie per individuare delle risorse per mettere in sicurezza la struttura. Dopo le verifiche dello Spesal, Arif non avendo le risorse utili a sanare le condizioni di precarietà ha dovuto emettere con urgenza la sospensione dell’attività. 
La dirigente della Sezione regionale demanio, è intervenuta per chiarire che alcuna richiesta da parte dell’ente gestore è pervenuta in termini di una programmazione dei lavori. Pertanto, oggi non si hanno le risorse necessarie che sarebbero state diversamente previste nel bilancio gestionale per poter realizzare interventi sulla “Cavone”. La Sezione regionale, quindi, ha dato disponibilità per un eventuale il supporto tecnico.
Sull’argomento è intervenuto anche il presidente del Parco dell’Alta murgia, il quale concorda con Arif che bisogna garantire la sicurezza dei lavoratori e degli animali, ma ha rilevato soprattutto il bisogno che l’azienda Cavone rimanga aperta, perché rappresenta un importante e fondamentale presidio antincendio per l’intero Parco, da cui partono i mezzi per il primo spegnimento. Inoltre ha evidenziato la sua valenza da un punto di vista turistico, soprattutto nella parte nord del Parco, che ricadendo in una zona in cui è forte la presenza della criminalità, non può fare a meno di un presidio come l’azienda Cavone.  
I sindaci dei Comuni di Minervino e Spinazzola hanno lamentato la mancata interlocuzione con la parte politica ed espresso rammarico per essere venuti a conoscenza della sospensione dell’attività a mezzo stampa. Hanno rivolto l’invito a definire in tempi rapidi i lavori da realizzare per la messa in sicurezza del sito. 
Infine l’assessore Pentassuglia è intervenuto per chiarire che la masseria non è stata chiusa e non sarà chiusa, in quanto è un presidio di fondamentale importanza per la biodiversità e accessibilità turistica. L’area sarà super attenzionata. La settimana prossima sarà fatto un sopralluogo per capire gli interventi da effettuare e per i quali individuare subito le risorse necessarie.  

Lo stato di avanzamento della spesa PSR 2021 e degli anni precedenti è stato oggetto dell’altra audizione all’ordine dei lavori.
È stato lo stesso presidente Paolicelli a voler far relazionare l’assessore all’agricoltura Donato Pentassuglia sull’andamento degli obiettivi di spesa raggiunti al 31 dicembre 2021.
L’assessore, nel ribadire che c’è stato un cambio di passo, facendo diventare la Puglia la terza Regione in Italia in termini di spesa, ha evidenziato che nell’anno 2021 la quota FEASR pagata ammonta a 196 milioni di euro, raggiungendo una percentuale di avanzamenti pari al 151 per cento, a fronte della quota di impegno di 129 milioni di euro del 2018 da spendere entro il 2021. 
Vi è quindi un plafond di 28 milioni di euro per il quale sarà chiesta autorizzazione ad utilizzarli entro marzo, derivante dai disimpegni di meno 18 milioni nel 2018, meno 97 milioni del 2019 e meno 9 milioni del 2020 che fanno la differenza se si considerano i più 67 milioni spesi nell’anno 2021. Quasi il 49 per cento delle concessioni complessive sono state realizzate nel 2021, a favore di 4156 beneficiari.
Tocca ora alla programmazione per l’anno 2022, la cui somma a disposizione è di 214 milioni di euro, alla quale sarà data particolare priorità alle attività di primo insediamento dei giovani in agricoltura. L’assessore a tal proposito ha preannunciato che i bandi saranno snelli senza possibilità di proroga e senza la procedura a sportello non consentita a livello europeo.

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