La Giunta pugliese ha approvato oggi il primo provvedimento attuativo del Piano regionale dei rifiuti, individuando gli impianti “minimi” per la chiusura del ciclo, cioè quelli indispensabili. La deliberazione qualifica come “minimi” gli impianti di trattamento e recupero della frazione organica e verde, gli impianti di termovalorizzazione con recupero energetico e le discariche, nonché gli impianti intermedi per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati e per la produzione di combustibile solido secondario.
“E’ il primo passo del percorso di attuazione del Piano regionale dei rifiuti approvato qualche settimana fa, pubblicato proprio oggi nel bollettino regionale – dichiara l’assessora all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio – l’individuazione degli impianti ‘minimi’ ci consente di gestire la rigidità strutturale del mercato relativamente sia al recupero della frazione organica e del combustibile solido secondario che allo smaltimento dei rifiuti in discarica.
Nel periodo regolatorio 2022-2025 le tariffe di accesso agli impianti saranno trasparenti e razionali, definite sulla base di una complessa procedura di calcolo che evita distorsioni o incrementi ingiustificati delle tariffe”.
Secondo l’assessora, “si instaura un nuovo rapporto tra i cittadini e gli operatori privati, fondato sul riconoscimento del contributo che questi ultimi garantiscono per la chiusura del ciclo dei rifiuti urbani. Un rapporto sano che non può essere assoggettato a mere logiche di profitto in condizioni di mercato particolari, ma che miri a soddisfare le esigenze della comunità pugliese che ospitano questi impianti”.