Crif, aumentano dell’8,7% frodi creditizie con furto d’identità

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Crescono, nel primo semestre del 2021, le frodi creditizie compiute attraverso il furto di identità.

E’ quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio su fenomeno realizzato da Crif-MisterCredit secondo cui, rispetto al 2020, l’incremento è stato dell’8,7% con 12.917 casi complessivi di illecito utilizzo di dati personali e finanziari – al fine di ottenere credito o acquisire beni – per un danno stimato di 63 milioni, in calo rispetto ai 65 milioni dell’anno precedente ma solo perché – viene osservato – il valore medio delle frodi si è attestato a 5.168 euro contro i 5.792 euro del 2020.

“Con il consolidamento della ripresa – osserva Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di Crif – sono ripartiti anche i prestiti a sostegno dei consumi e, purtroppo, anche le frodi creditizie. A fronte di una maggiore difficoltà a effettuare frodi fisiche in banca o presso gli sportelli fisici, lo sviluppo dell’e-commerce ha contribuito alla crescita dei casi perpetrati sui canali virtuali, dove le verifiche possono essere meno efficaci”.

Secondo l’Osservatorio la maggioranza delle vittime è rappresentata da uomini, nel 64,1% dei casi la a classe di età in cui si concentra il maggior numero di casi è quella compresa tra i 18 e i 30 anni con il 24,2% del totale.

Riguardo la regione di residenza delle vittime la maggiore incidenza dei casi si registra in Campania (con quasi 1.900 casi), Lombardia (oltre 1.500), Sicilia (circa 1.400) e Lazio (piu’ di 1.300).

Il maggior incremento rispetto allo scorso anno si registra in Calabria (+30,9%) seguita da Puglia (+23,5%) e Campania (+ 12,6%).

Il prestito finalizzato, seppur continui ad essere la tipologia di finanziamento maggiormente coinvolto nei casi di frode con il 43,1% del totale, fa segnare un calo del -14,4% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Aumentano invece i casi di frode che interessano le carte di credito (+32,2%), che arrivano a rappresentare oltre un quarto del totale dei casi registrati nel periodo di osservazione (il 26,7%).

Per quanto riguarda i tempi di scoperta, da un lato il 52,5% dei casi viene scoperto entro 6 mesi, dall’altro lato continuano a emergere casi di frode messi in atto addirittura dopo cinque anni, che rappresentano il 22% del totale.

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