L’esercito e l’Arif, l’agenzia opere irrigue e forestali della regine Puglia hanno liberato oggi il Parco dell’Alta Murgia, tra le province di Bari e Bat, di circa 40 mila chilogrammi di pneumatici abbandonati e fuori uso. Il lavoro di squadra ha coinvolto l’Arif nell’attività di ricerca e accumulo e l’11° Reggimento Genio Guastatori della Brigata ‘Pinerolo’ nella rimozione e smaltimento nell’impianto di trattamento e riciclaggio ‘Corgom’ di Corato. Alla prima fase di Alta Murgia Pulita, che a ottobre scorso ha mobilitato centinaia di cittadini con lo slogan ‘Raccogli rifiuti. Semina civiltà’, è seguito un recupero straordinario di Pfu (Pneumatici fuori uso) per il ripristino dei luoghi particolarmente oggetto di abbandono. “L’operazione realizzata oggi ha un doppio risvolto- dichiara Francesco Tarantini, presidente del Parco Nazionale dell’Altamurgia – da un lato abbiamo rimosso un rifiuto tra i più presenti nel Parco e che costituiva combustibile per gli incendi nei boschi, dall’altro, lo stesso rifiuto lo abbiamo trasformato in risorsa, favorendo il modello virtuoso dell’economia circolare. L’abbandono di pneumatici in natura è tra i fattori più gravi di inquinamento ambientale, con danni estetici e alla biodiversità del territorio. Ringrazio l’Esercito, l’Arif e Corgom per l’importante attività di ripristino della bellezza, che proseguirà a breve con la rimozione di carcasse di auto dalla Grava di Faraualla”. L’intervento dell’Esercito, inserito nell’ambito di un’esercitazione, ha permesso di recuperare circa 40mila chilogrammi di pneumatici trasportati su otto camion. I Pfu raccolti sono stati smaltiti nell’impianto Corgom la cui filosofia sposa i principi virtuosi dell’economia circolare, ottenendo materie prime seconde da utilizzare per produrre materiali nuovi. La gomma riciclata ricavata può essere reimpiegata per costruire campi da calcio, asfalti modificati e aree gioco per bambini. Alta Murgia Pulita proseguirà nelle prossime settimane con una terza importante azione a tutela del patrimonio geologico del Parco. In sinergia con il Soccorso Alpino e Speleologico pugliese, Federazione Speleologica Pugliese e con il Centro Altamurano Ricerche Speleologiche verranno rimosse numerose carcasse di auto dalla Grava di Faraualla, tra gli inghiottitoi più importanti del sud Italia con una profondità di 260 metri.